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Incidenti sul lavoro e promozione della cultura della sicurezza in Toscana
Interrogazione orale n.371 del 12 novembre 2007

 

I Consiglieri regionali:

Considerato
Che l’estate appena trascorsa, come le cronache hanno drammaticamente e ripetutamente documentato, anche la nostra Regione, è stata punteggiata, da una preoccupante catena di incidenti sui luoghi di lavoro con esiti, non di rado, mortali;
Considerato
Il persistere di tale esteso ed annoso problema, denso di gravi risvolti e di pesanti conseguenze sul piano umano, sociale ed esistenziale;
Tenuto conto
Che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è stato più volte discusso anche nell’ambito del Consiglio regionale e delle commissioni consiliari Attività produttive e Lavoro;
Ritenendo
Quanto mai opportuna una pressante ad una più incisiva iniziativa politica ed istituzionale tendente, al di là del pur importante percorso compiuto in questi anni, a porre un decisivo argine all’ingente sacrificio di vite (spesso, giovani) sulla frontiera del lavoro; sacrificio che è inaccettabile per una cultura ed una società che vogliano promuovere i diritti sociali e l’integrità della persona umana;
Tenuto conto
Che l’alta presenza di lavoratori di origine straniera all’interno di realtà e di ambiti di attività particolarmente caratterizzati dalla forte ed evidente incidenza di fattori di rischio (come i cantieri edili, soprattutto quelli delle piccole imprese di costruzioni) pone il problema di una pressante, capillare e costante azione di informazione e di formazione finalizzata all’acquisizione di un’adeguata cultura della sicurezza;
Tenuto conto
Che la nuova “questione sociale” si intreccia con le problematiche multiculturali di una società “plurale” in costante trasformazione che richiederebbero accorgimenti particolari di carattere linguistico e culturale (corsi, strumenti di mediazione….) per superare ostacoli e difficoltà che si frappongono a livello “ambientale” o soggettivo all’adozione di adeguate misure di prevenzione e di salvaguardia dell’incolumità dei lavoratori;
Vista
La diffusione di microimprese (di poche unità di lavoratori, quando addirittura non di carattere individuale) che rende problematica l’attuazione di controlli a tappeto per assicurarsi che adeguate misure di tutela vengano assunte e che venga rispettata realmente e puntualmente la normativa relativa alla sicurezza sul lavoro;
Tenuto conto
Che al di là di quanto già va facendo la Regione Toscana a stretto contatto con i dipartimenti di medicina del lavoro, le ASL ed altre realtà deputate all’intervento sul campo ed allo studio di tali delicate problematiche, non si è ancora fatto un punto complessivo sulla “questione sicurezza” nella nostra Regione in grado di affrontare l’insieme dei fattori strutturali, sociali, culturali e “di costume” che contribuiscono a perpetuare la piaga degli incidenti sul lavoro;
Ritenendo
Che gli episodi che hanno funestato lo scorso periodo estivo pongono l’esigenza di una vicinanza, di carattere simbolico, morale e materiale delle istituzioni alle famiglie che hanno subito lutti, o conseguenze comunque gravi, per infortuni verificatisi sui luoghi di lavoro e per inadempienze nei confronti delle norme sulla sicurezza;

Interrogano l’Assessore regionale alla Sanità per conoscere:
· Quali iniziative sono state assunte per promuovere la sicurezza in Toscana ed a quali adeguamenti si pensa di sottoporle, vista l’inquietante persistenza del fenomeno delle “morti bianche” nei luoghi di lavoro;
· Se ritenga opportuna l’attuazione (in collaborazione con le istanze ispettive e con le unità di medicina del lavoro) di più costanti verifiche e di esemplari sanzioni nei confronti degli ambienti lavorativi che non curino la prevenzione, seguite da un’incisiva ed esemplare opera di pubblicizzazione dei risultati dei controlli eseguiti e delle irregolarità riscontrate;
· Se si intenda sistematizzare ed affinare gli studi finora compiuti dalla Regione e dagli altri soggetti coinvolti nel controllo sulla sicurezza del lavoro nella nostra realtà locale, per giungere ad un nuovo e completo “libro bianco” che aiuti ad affrontare in modo auspicabilmente risolutivo il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro;
· Quali passi intenda doverosamente assumere nel futuro nei confronti delle famiglie
colpite da lutti o gravi incidenti sui luoghi di lavoro;

Severino Saccardi, Enzo Brogi, Ambra Giorgi

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