Integrazione e false antinomie
"Il Firenze" 10 novembre 2006
Di fronte a due principi radicalmente non conciliabili, gli antichi Greci parlavano di “antinomie”.
Contraddizioni insolubili. Ma ci sono le antinomie reali e quelle apparenti. Nel dibattito politico e culturale contemporaneo abbondano le false antinomie. A partire tra quella, assai ricorrente in realtà multiculturali in costruzione, fra la solidarietà verso i migranti e la sicurezza dei cittadini delle comunità di accoglienza. In realtà, mature forme di convivenza presuppongono, insieme, la positiva integrazione e il rispetto della cultura dei nuovi arrivati e la garanzia, per tutti, di poter circolare liberamente per le vie di città liberate dall’assedio del degrado, dello spaccio di stupefacenti e della violenza.
Non è inusuale rimanere ingabbiati in contrapposizioni sterili. Come quella che mette in contrasto, nella difficile costruzione di una nuova società “plurale”, le identità collettive delle diverse comunità religiose e culturali e i diritti degli individui. Che hanno tutto il diritto di aderire o non aderire ad una particolare dimensione comunitaria (di carattere etnico o confessionale) o di uscirne dopo averne fatto parte.
Per dirlo con un’immagine, ricavata anche dal riferimento alla nostra realtà locale, bisognerà trovare un punto di intersezione fra Colle Val d’Elsa e Amsterdam. A Colle val d’Elsa, come è noto, è in atto un positivo processo di integrazione della comunità islamica, evidenziata dal progetto di costruzione della moschea. Ad Amsterdam ed in Olanda, antica città e proverbiale terra di tolleranza e di accoglienza, la deputata di origine somala Hayan Hirsi Ali si è sentita costretta ad andarsene per aver sostenuto posizioni radicalmente anti-islamiste. Quasi una singolare replica del “caso Spinoza” (il creativo filosofo messo al bando per le sue posizioni ritenute oltraggiose per la sua comunità ebraica di appartenenza). Particolarmente inquietante per essere esploso in seguito all’uccisione del regista Theo Van Gogh. Per il quale la discussa parlamentare di origine “extracomunitaria” aveva scritto una “blasfema” sceneggiatura su donna e islam, Interculturalità (e tutela delle diverse identità religiose e comunitarie) e difesa del pensiero divergente dei singoli individui. Questa è, davvero, una falsa antinomia. Ma per superarla saranno necessari creatività, coraggio e capacità di pensare fuori dagli schemi.
Severino Saccardi
Direttore di "Testimonianze"
e Consigliere regionale della Toscana
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