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Voto noia, e Fuorionda
Il Corriere Fiorentino, 6 dicembre 2009

Caro Direttore,
seguo sempre con molto interesse il Corriere  Fiorentino (che ha mantenuto alla grande la sua iniziale scommessa: diventare voce ascoltata e autorevole della vita cittadina) e leggo generalmente, con gusto e intima partecipazione, i commenti del mio giovane e brillante amico David Allegranti.
Ma, proprio perché siamo in amicizia, mi corre l’obbligo della sincerità. Del recente articolo di David (Ma che noia, ci manca un fuorionda) dedicato alle Primarie PD non sono riuscito a sorridere. Ne ho ricavato, anzi, una punta di amarezza. Che la politica (e l’informazione politica) possano vivere oggi solo di “fuorionda” e notizie ad effetto, mi pare, intanto, abbastanza discutibile. Da antico pubblicista e direttore di rivista, non sono certo di quelli abituati a sparare sul mondo dell’informazione. Ma- tanto per dirne una- non c’era domanda più calzante da fare ai candidati consiglieri regionali nel corso della “conferenzona”- stampa di presentazione promossa (solo dieci giorni prima del voto!) dal PD di quella (non me ne voglia il collega giornalista che l’ha formulata) relativa alla partecipazione al No- Berlusconi Day? Certe, se l’informazione ha da sparare solo notizie pizzicanti-hai ragione, David- queste Primarie del 13 Dicembre sembrano apparentemente offrire ben pochi spunti di interesse. Sono certo “depotenziate” perché sono dedicate solo alla selezione dei candidati al Consiglio Regionale e non c’è più l’effetto trascinante della “personalizzazione” che lo scontro fra diversi candidati-presidenti avrebbe portato con sé. Vero. Anche se davvero non tutto vien per nuocere: Enrico Rossi è, ritengo, un ottimo candidato e sarà un bravo presidente. Ma torniamo al punto. Le Primarie, considerate così poco avvincenti e prive di appeal, sono comunque l’unico passaggio (stretto, certo: vi parteciperà, se va bene, l’ 1% dell’elettorato) in cui si possono votare e valutare le persone e progetti, contenuti, percorsi che ai singoli candidati sono legati. In pratica, le “vere” elezioni, che determineranno la configurazione di buona parte del parlamento regionale si fanno il giorno di S. Lucia, il 13 Dicembre. Sminuirne il valore o la portata mi pare sbagliato.
Devastante mi pare, anzi,  il silenzio tombale da cui il percorso verso le Primarie è avvolto.
C’è molta, e graffiante, ironia, come sempre, nell’articolo di David. Ma stavolta l’ironia è fuori bersaglio, mi pare. Certo, sono possibili molti appunti critici al modo in cui le Primarie si svolgono e molte critiche si possono fare anche alle scelte che le Primarie hanno preparato. Al “listino regionale, per dire, che dovrebbe essere il “biglietto da visita” del partito e che, invece di dar spazio in primo luogo alle competenze, ha riflettuto e pesato appartenenze correntizie e dosaggi tutti interni al ceto politico. O, ancora, al modo stesso in cui questa competizione si svolge. Diceva Don Milani che non si possono fare parti uguali fra diseguali. Le attuali Primarie PD, apparentemente, non sono che una sorta di “libero mercato” delle candidature. In realtà, i mezzi e le forze in campo sono impari. Alla competizione partecipano macchine potenti di raccolta del consenso e proposte che si giovano di non altro che dell’apporto del volontariato, dell’autofinanziamento e del sostegno della società civile. Vi sono, inoltre, territori, in provincia soprattutto (le circoscrizioni elettorali sono provinciali), che compattamente si schierano e fanno blocco intorno ad alcune candidature, mentre a Firenze città il “libero mercato” delle candidature è totalmente “deregolato”. Situazioni di cui i comuni cittadini ben poco sanno. Dipingere, dunque, questa situazione con la classica rappresentazione dei gatti tutti bigi e della vacche tutte nere mi pare fuorviante.
Sulle proposte in lizza c’è molto da discutere e da (far) conoscere. Chiedendo perdono se, per un attimo, cito il mio personale  caso, il riferimento nel “volantone” al “Premio Nobel Shirin Ebadi” che mi “fa gli auguri”, non è un giochino elettorale. I quattro lettori ed i due cittadini che mi conoscono lo sanno. E’ un modo per essere fedele a quella scuola di “buona politica” che a Firenze ci è stata insegnata da maestri e personalità illustri che qui non sto a rinominare. Una “buona politica” che, come ho potuto e saputo, ho cercato di riportare nei 5 anni trascorsi in Consiglio Regionale. Perché allora non parlare di questo, cioè dei contenuti, se ve ne sono, dei progetti e delle esperienze che le diverse candidature impersonano? Limitarsi a dire che le Primarie provocano lo sbadiglio è affermazione- in tempi di antipolitica- destinata a facile popolarità. Ma non giova alla chiarezza e non aiuta chi anche di questo spazio e di questo passaggio (stretto) vuole servirsi perché la libertà (come insegnava la pacata pedagogia canora di Gaber) torni ad essere “partecipazione”

Severino Saccardi
Consigliere Regionale PD
Candidato alle Elezioni Primarie del 13 Dicembre

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