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Se sinistra vuol dire liberta'
Il Firenze, 17 dicembre 2007

 

 

Viviamo un paradosso. L’umanità è ormai un’unica comunità di destino. La politica, invece, sembra confinarsi in orizzonti angusti. Urge una rivoluzione del pensiero. Di cui dovrebbe essere capace soprattutto una sinistra all’altezza degli anni duemila. Per confrontarsi con i grandi temi della nostra epoca. A partire dalla decadenza, sorprendente in tempi di mondializzazione, della solidarietà internazionale. Un tempo si chiamava “internazionalismo”. Un’ideologia che serviva a sostenere alcune buone cause, ma anche a giustificare non poche nefandezze sul piano internazionale. Come il soffocamento dei moti popolari dell’Est europeo. E’ un’impostazione, fortunatamente, sepolta sotto le macerie della guerra fredda. Ma, buttata l’acqua sporca, va recuperato il nocciolo di verità che quel modo di vedere le cose proponeva. C’è l’esigenza di inquadrare come un tutto unico i destini dei popoli del mondo.Sarebbe importante che le istanze di giustizia, ai diversi angoli della Terra, trovassero rispondenza in un progetto globale, “laico” e democratico, capace di contendere il campo ai fondamentalisti che pretendono di agire in nome degli oppressi. Tale progetto dovrebbe alzare come sua bandiera il tema principe della libertà. Non è una contraddizione. Sono finiti i tempi in cui la giustizia era l’ elemento identificativo di una sinistra che lasciava ai moderati il vessillo della libertà. E’ ormai chiaro che la democrazia è il requisito primo per dare opportunità ai più svantaggiati. La persistenza di regimi dittatoriali, in troppe parti del pianeta, è uno degli ostacoli sulla strada dell’umanizzazione dei rapporti sociali.
Usiamo il vocabolario politico nostrano: la vera “casa della libertà” dovrebbe collocarsi a sinistra.
Nel mondo intero. Per rispondere alle sfide da cui esso è posto a dura prova. A cominciare dal ripresentarsi della violenza terroristica. Che è una minaccia per l’intera umanità. Anche per le società islamiche. Come è stato evidenziato dai devastanti attentati di Algeri. L’Algeria torna ad essere “trincea avanzata” contro una minaccia che incombe su tutti noi. L’indifferenza con cui le sanguinose notizie provenienti dalla sponda sud sono state accolte è riprova dell’urgenza di rinnovare un modo di pensare inadeguato rispetto ai temi globali che sono drammaticamente sul tappeto.

Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana

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