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Condanna dellesecuzione di Delara Darabi e della violazione dei diritti umani in Iran
Mozione n. 788 del 6 maggio 2009

Il Consiglio Regionale della Toscana

esprime

sdegno e dolore per l’esecuzione di Delara Darabi, messa a morte tramite impiccagione il 1 Maggio in Iran, nonostante il pronunciamento a favore della sospensione temporanea della pena da parte del Presidente dell’ Autorità Giudiziaria;

sottolinea

la particolare gravità della decisione assunta in merito dalle autorità iraniane, incuranti della campagna internazionale per la salvezza della giovane cittadina iraniana, minorenne
al momento in cuì è stato commesso il delitto per cui è stata condannata

richiama

all’attenzione la drammatica connotazione del “caso Iran” in relazione al tema dell’applicazione della pena capitale, con 143 condanne a morte già eseguite dall’inizio dell’anno in corso e 150 in attesa di (assai probabile e prossima) esecuzione, nonostante la moratoria solennemente proclamata in merito dalle Nazioni Unite

manifesta

vivo sconcerto per l’abbassamento della soglia della maggiore età che, in Iran, è fissata a nove anni per le femmine ed ai 15 anni per i maschi, dando applicazione ad una concezione che, contraddicendo i principi internazionalmente riconosciuti, permette di applicare la pena capitale anche per reati commessi prima del diciottesimo anno di età

ricorda

con preoccupazione il numero di giovani iraniani (141) in attesa di pena capitale, nonostante i reati loro ascritti siano stati commessi prima della maggiore età (come convenzionalmente riconosciuta a livello internazionale)

evidenzia

l’evidente incongruenza della situazione iraniana, da un punto di vista giuridico, oltreché sul piano etico, per la stridente combinazione dell’adesione formale alla convenzione che vieta l’esecuzione di minorenni con la normativa precedentemente ricordata, che fissa a livelli incredibilmente bassi il raggiungimento della maggiore età

riconferma

le posizioni di ferma condanna,   ripetutamente espresse, della violazione dei diritti umani in Iran, concretamente e simbolicamente legata a luoghi come il carcere di Evin e ad episodi gravissimi come la morte, in stato di detenzione, della giornalista Zahra Kazami e del blogger Omid Mir Sayafi


impegna

la Giunta Regionale a rendersi partecipe, in tutte le sedi possibili, di iniziative tese a promuovere ed a sostenere un’evoluzione della realtà iraniana in direzione del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento, nell’immediato, allo specifico caso della liberazione della giornalista Roxana Saberi, detenuta perché accusata di “spionaggio”


chiede

al Governo nazionale e all’Unione Europea l’assunzione di atteggiamenti conseguenti nei confronti della Repubblica islamica iraniana, fondati sulla ricerca del dialogo ma anche sulla pressante richiesta di inequivoci passi in avanti in tema di diritti umani.

S. Saccardi                                           R. Pugnalini                                    E. Brogi
D. Belliti                                                 A. Annunziata                                A. Pellegrinotti
F. Angiolini                                            M. Ricci                                            G. Tei
M. Montemagni                                    E. Bruno                                           F. Roggiolani
M. Sgherri                                              A. Antichi                                        J.M. Ferri
A.M. Celesti                                           S. Fuscagni                                    G. Del Carlo
A. Agresti 

 

 

 

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