In merito ai recenti fatti che hanno coinvolto Papa Benedetto XVI a seguito del suo discorso tenuto all'Universita' di Ratisbona il 12 settembre 2006.
Mozione n. 293 del 20/09/2006
Preso atto che Benedetto XVI in occasione del Suo discorso all'Università di Ratisbona ha sottolineato la necessità di un dialogo proficuo tra fede e ragione che possa superare ogni fondamentalismo e ogni volontà di imporre la fede attraverso l'uso della forza e della violenza;
Tenuto conto che una lettura attenta del testo del Pontefice permette di comprendere con agevolezza e fin da subito che la citazione riportata in merito alla frase dell'imperatore Bizantino Manuele II Paleologo nella quale l'imperatore affermava che Maometto "non aveva portato nulla nella storia di nuovo se non cose cattive e disumane" è da ricondurre solo al pensiero di Manuele II e non è in nessun modo riconducibile al pensiero del Santo Padre il quale, anzi, definisce la medesima azione "sorprendentemente brusca";
Preso atto altresì che la frase incriminata non rappresenta affatto l' architrave concettuale della lectio magistralis di Papa Benedetto XVI il cui senso era ed è solo quello di affermare con determinazione e con lucidità di pensiero che non ci deve essere "nessuna costrizione nelle cose di fede";
Preso atto che la distorta interpretazione e la volontà di celare il senso vero del significato del testo ha scatenato una serie di reazioni violente da parte del fondamentalismo islamico che ha minacciato Il Poritefice, la cristianità e l'occidente tutto e ha rivendicato la volontà di conquistare con la violenza il mondo occidentale;
Preso atto che la Commissione Europea ritiene condannabile qualunque reazione che miri a mettere in discussione la libertà di parola;
Tenuto conto che nell'Angelus di domenica 17 settembre U.s. il Pontefice si è detto profondamente rammaricato dalle evidenti incomprensioni in merito alla sua parole e ha chiarito, a scanso di equivoci, che il senso del suo discorso era incentrato nella volontà di facilitare attraverso la ragione e il rifiuto delle violenza il dialogo interreligioso;
Tenuto conto che lo stesso giorno in. cui il Papa teneva l’Angelus e spiegava il già inequivocabile senso delle sue parole a Mogadiscio una Suora missionarIa, Suor Leonella Sgorbati, è stata assassinata insieme alla sua guardia del corpo e che con ogni probabilità questo evento è da mettere in relazione alle minacce fatte dai fondamentalisti islamici ai danni del mondo cristiano;
il Consiglio regionale della Toscana
Esprime la più ferma condanna delle minacce fatte al Papa, al mondo occidentale e alla cristianità dalla frange estremiste islamiche
Ritiene che nessun equivoco concettuale dia diritto al mondo islamico estremista di minacciare il Pontefice, l'occidente, la cristianità;
Riconosce che Benedetto XVI, prima e dopo il discorso di Ratisbona, ha impostato il suo pontificato dando centralità al dialogo interreligioso fondato sulla ragione, sulla necessità di condannare la violenza e sull'importanza del rispetto tra le diverse fedi;
Si impegna, anchea attraverso opportune iniziative culturali, a sensibilizzare l'opinione pubblica toscana alla condizione di disagio e pericolo che coinvolge i cristiani in alcune terre del mondo e che li rende bersagli inermi di un fanatismo religioso e culturale che non deve trovare nessuna giustificazione;
Invita il mondo musulmano moderato e disponibile al dialogo e le comunità islamiche presenti
nella nostra regione ad essere parte integrante di un percorso volto a isolare e condannare ogni fanatismo e ad assumere l'affermazione della libertà religiosa come un valore universale.
COCCHI
FUSCAGNI
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BAUDONE
BENEDETTI |