La Regione Toscana ha conferito il “Pegaso d’oro” a Ingrid Betancourt.
Già prigioniera dei guerriglieri delle Farc, Ingrid è un riferimento internazionale della lotta nonviolenta per i diritti umani. Ci sono persone ( Florence Aubenas, Giuliana Sgrena…)  che, per il loro travaglio, divengono personaggi-simbolo della cultura della convivenza . Così è da considerare anche il soldato israeliano Gilad Shalid. Gilad (classe 1986) è prigioniero di Hamas dal 1986.  Adesso si va sviluppando una  campagna per la sua liberazione.
Concedendogli la cittadinanza onoraria, Parigi ha lanciato un messaggio al mondo.
Nel nostro Paese,  24 parlamentari, di diversa appartenenza politica, hanno sottoscritto un appello  per  la   libertà del giovane israeliano.
Di Gilad si parlerà anche in Consiglio Regionale. In una mozione (di cui è  primo firmatario Alessandro Antichi del Pdl, ma che è condivisa anche dal Pd e su cui è auspicabile un consenso unanime) ne viene chiesta la liberazione all’alba “del Natale di Gesù Cristo” , a pochi giorni “dalla solenne festa musulmana del Sacrificio” e “nella settimana in cui si accendono le candele della festa ebraica di Hanukkah”.
Da decenni la terra di Israele/Palestina vive nella tremenda situazione della “non pace-non guerra”. In un sostanziale conflitto permanente. Adesso, segni timidissimi di speranza si riaffacciano.
Con la liberazione di 227 prigionieri palestinesi e con una sotterranea cooperazione fra Israele e l’autorità palestinese di Abu Mazen. E’ anche auspicabile che Hamas non rompa la tregua con Israele in vigore dal Giugno scorso.
La strada per la pace è ancora quella di Oslo: due popoli, due stati; sicurezza per Israele; vero autogoverno palestinese a Gaza e in Cisgiordiana. Una strada apparentemente già delineata, eppure difficile. Per renderne più agevole l’accesso servono gesti anche simbolici, di semplice umanità.
“Liberate Gilad Shalit”- è il senso della mobilitazione internazionale- “ per ridare una possibilità alla pace”.

Severino Saccardi