Primo Maggio a Mercatale. Sulle colline della Val di Pesa. Vi ero stato invitato (con l’assessore regionale Paolo Cocchi, il neo-senatore “Pancho” Pardi, la moglie del compianto giudice Caponnetto e altri amici) per i cinquanta anni della locale Casa del popolo. “Una storia lunga cinquantanni” è intitolato il video che raccoglie - nel timbro delizioso del vernacolo - testimonianze delle generazioni che hanno prima costruito un edificio con il lavoro volontario. E poi hanno animato, nei decenni, un intenso vivaio di relazioni umane. Oggi, mentre tante sedi di aggregazione hanno chiuso i battenti, in questo angolo di Toscana ferve il lavoro. Ricreativo e culturale. Don Milani polemizzava contro preti e comunisti quando attiravano i giovani con il biliardino. Ma anche il sano divertimento, in un’epoca di crisi delle relazioni umane, ha un valore sociale. In ogni caso, non sono le iniziative impegnate, qui, a far difetto. Vengono spesso ospiti importanti a parlare di legalità, crisi della politica, solidarietà. Una solidarietà che qui è operante: ci sono i giovani del gruppo “arcobaleno” e c’è la scuola per immigrati. Perché dar conto di questa piccola storia importante? Perché, nel mondo “globale” ed anonimo, è proprio dal “locale” che bisogna ripartire. Peraltro, in tempi di dirompenti risultati elettorali, non è male tornare a valorizzare il radicamento delle realtà del volontariato sociale e culturale. Che hanno origini diverse. Ci sono quelle di matrice religiosa e quelle legate alla sinistra. Che sono, però, tutte, terreno di coltura della condivisione e della solidarietà. Firenze ne fece esperienza quando fu invasa dalle acque dell’Arno. Allora, uomini e donne delle Misericordie e delle Pubbliche Asssistenze, dei Circoli Acli e delle Case del popolo sperimentarono insieme una solidarietà nuova e una tenace volontà di rinascita. E’ nelle immagini della memoria che si colgono, a volte, inaspettati e preziosi, i germi del futuro.

Severino Saccardi
Direttore di “Testimonianze”
Consigliere regionale della Toscana.